Diocesi di Nardò Gallipoli

Docilità, comunione e missionarietà. Le aggregazioni laicali vivono il loro giubileo nella Veglia di Pentecoste.
Le aggregazioni laicali hanno celebrato il loro Giubileo diocesano nella Vigilia di Pentecoste. Il Vescovo Fernando ha esortato le aggregazioni a riscoprire la loro vocazione di protagonisti nella vita della Chiesa.

Si è tenuto ieri sera, al Palasport “Euroitalia” di Casarano, un intenso momento giubilare che ha coinvolto centinaia di fedeli appartenenti ai Terz’Ordini, ai Movimenti, alle Associazioni e alle aggregazioni laicali della diocesi di Nardò-Gallipoli.

L’appuntamento, iniziato alle 19.30, ha trasformato il palazzetto in una suggestiva aula liturgica. In un clima di raccoglimento e comunione, si è invocato lo Spirito Santo e si è vissuta una celebrazione carica di significato.

Ad aprire la serata è stato un momento di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito, con canti, invocazioni e suppliche rivolte allo Spirito Santo.

A seguire, la solenne Concelebrazione eucaristica della Vigilia di Pentecoste, presieduta dal Vescovo Fernando Filograna e concelebrata da numerosi sacerdoti della diocesi.

Durante l’omelia, il Vescovo ha rivolto un appello diretto alle realtà laicali presenti, riconoscendo pubblicamente il loro ruolo fondamentale nella vita della Chiesa locale. Le ha ringraziate per l’impegno e la testimonianza, ricordando che esse “siano la parte viva della Chiesa di Nardò-Gallipoli” e che “la vera appartenenza ecclesiale si misura nella capacità di amare, di costruire ponti”.

Ha poi ribadito come l’azione delle aggregazioni laicali sia chiamata a costruire “un’unità caratterizzata dalla varietà dei carismi e delle vocazioni. Da ciò che la creatività dello Spirito suggerisce ai nostri cuori”. Quindi ha voluto richiamare l’attenzione sull’identità del laico nella Chiesa post-conciliare: “il laico non è un mero collaboratore alla missione, né può essere ridotto a un operatore pastorale, ma mediante il Battesimo, esso è protagonista della vita ecclesiale.”

Il Vescovo ha concluso il suo intervento affidando alla comunità tre parole chiave, tre doni dello Spirito Santo da invocare con forza per il cammino della Chiesa diocesana: docilità, comunione e missionarietà.

“Il dono della docilità: ogni novità fa sempre paura. Lasciamo che sia lo Spirito a guidare la nostra vita e le scelte pastorali. L’azione dello Spirito si manifesta nell’ascolto della parola.” Ha poi proseguito: “Un secondo dono, l’armonia e la comunione. Dobbiamo essere noi artigiani di concordia, seminatori di bene, fermento per un mondo rinnovato.” Infine, l’invito a non perdere lo slancio missionario: “La missionarietà. Senza la spinta dello Spirito noi non andiamo avanti, è lui che ci spinge ad aprire le porte. Lo Spirito Santo è l’anima della missione.”

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